La distribuzione del gas naturale è un processo costituito da molteplici fasi che richiedono ciascuna particolare attenzione e determinate soluzioni: a partire dall’approvigionamento fino alla consegna del gas all’utente finale, chi gestisce l’intero processo di distribuzione deve saper affrontare giornalmente le sfide ed i problemi che esso comporta.

L’approvigionamento

Ogni nazione deve soddisfare il proprio fabbisogno energetico. Per farlo, ciascun paese deve mettere in atto tutte quelle attività necessarie reperire le risorse energetiche necessarie a soddisfare la propria richiesta interna: ad esempio, in Europa la Germania nel 2016 era il paese di gran lunga con il maggior fabbisogno energetico in termini di gas naturale (Figura 1.a). In generale, tali attività insieme costituiscono la fase di approvigionamento e si possono distinguere tra quelle di produzione e quelle di importazione: quelle di produzione, sono tutte quelle azioni finalizzate all’individuazione dei giacimenti e all’estrazione del gas naturale; quelle di importazione riguardano invece l’acquisto all’estero, presso produttori e venditori terzi, dei quantitativi di gas naturale in eccedenza rispetto alla produzione nazionale richiesti dalle imprese e dagli utenti finali. In Europa, nel 2016 la quantità di gas naturale importata costituisce il 70% del consumo interno lordo e bunkeraggio, con un incremento quasi del  20% rispetto a 10 anni prima (Figura 1.b).

Figura 1 : A sinistra (a), la quantità di gas naturale consumata dai primi 10 paesi europei nel 2015-2016; a destra (b), il tasso di dipendenza energetica – gas naturale in Europa, tra il 2006 e il 2016. Fonte: Eurostat.

Il trasporto

In generale, il trasporto del gas naturale è effettuato per mezzo di una rete di gasdotti ad alta e media pressione (le pipeline) che attraversano diversi paesi (e.g. il Nord Stream) e/o tratti marini (e.g. il TMPC). In alternativa, il gas può anche essere liquefatto (GNL, gas naturale liquefatto) per essere trasportato via mare in apposite navi trasporto e quindi essere riportato allo stato gassoso grazie ad appositi impianti di rigassificazione.

Lo stoccaggio

Raggiunta la regione di destinazione, il gas è stoccato nella maggior parte dei casi in serbatoi naturali che si trovano in vecchi giacimenti naturali esauriti. Questa fase è indispensabile per garantire alle imprese fornitrici sia la giusta quantità di scorte per i momenti di picco della domanda (i.e. in inverno) sia di poter formulare un’offerta che possa essere venduta sul mercato ad un prezzo congruo con alla domanda, sempre che rispetti la regolamentazione imposta dall’autorità preposta (in Italia, l’AEEG).

La distribuzione

Una volta garantito un corretto equilibrio tra domanda e offerta, il gas è distribuito agli utenti finali (sia domestici che industriali, come imprese o centrali termoelettriche) grazie a reti di gasdotti locali a bassa pressione. Questa rete è costituita da diversi elementi:

Le società che si occupano della distribuzione del gas hanno la responsabilità della manutenzione e gestione della rete fisica con gli oneri derivanti ed il servizio di misura; esse sono sottoposte a controlli sempre più serrati in materia di sicurezza ed affidabilità, sono altresì soggette al rispetto delle normative vigenti imposte dalle autorità nazionali riguardo manutenzione, sicurezza e gestione della rete.

Figura 2 : Distribuzione di gas da alta a bassa pressione agli utenti finali